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Curiosità sul ‘cotone’: un tessuto dai mille usi!

25 Giu 2014

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Dalla pianta del cotone si ottiene una fibra con cui si fanno sia tessuti per abiti sia rivestimenti per la casa. Il cotone, però, serve anche a realizzare corde, imballaggi, accessori medici, persino esplosivi. Per questo il cotone viene coltivato intensivamente in molte zone del mondo ed è al centro di una vasta industria.

Tutto comincia da una pianta

Il cotone è la fibra naturale più utilizzata dall’uomo insieme alla lana, e si ottiene da una pianta, una delle poche che l’uomo coltiva intensivamente da secoli per scopi diversi da quelli alimentari. Il cotone viene coltivato in paesi dai climi caldi, in cui si alternano periodi di elevata umidità e altri molto aridi, necessari alla fase di maturazione. Le zone del mondo in cui si coltiva più cotone sono il Sud degli Stati Uniti, l’America Meridionale, l’Africa settentrionale e occidentale, l’Asia centrale. Il cotone è una pianta erbacea e la parte che ci interessa di più è il frutto: una capsula rivestita da peli lunghi fino a mezzo centimetro. Questi peli sono costituiti da cellulosa (quel composto di carbonio, idrogeno e ossigeno che forma le pareti delle cellule vegetali e che viene utilizzato anche per produrre la carta) praticamente pura, ed è da lì che si ottengono le fibre.

Tessuti, ma non solo

Quando poi furono inventati il telaio meccanico e la macchina a vapore, anche lavorare il cotone, oltre che raccoglierlo, diventò molto più veloce ed economico. Così quella del cotone diventò una vera e propria industria, come è tuttora. Oggi, almeno negli Stati Uniti, la raccolta del cotone si effettua quasi esclusivamente grazie a macchine raccoglitrici. Dopo la raccolta, i semi passano nella macchina sgranatrice, che elimina foglie, polvere, terra e separa la fibra, che viene raccolta in grandi balle, dalle quali un’altra macchina ricava segmenti di fibra lunghi qualche centimetro. Questi vengono poi raccolti e arrotolati per formare fili, che possono essere usati per ottenere tessuti. Oggi il cotone è, tra le fibre naturali, quella con il costo di produzione più basso e per questo è quella più usata. Inoltre, rispetto alla lana, trattiene meno il calore, quindi può essere usato per fabbricare abiti adatti alle stagioni calde. Oltre che per i tessuti, il cotone viene impiegato anche per corde, imballaggi, nastri trasportatori. La sua fibra permette di produrre il cotone idrofilo e l’ovatta. I semi possono essere usati per ottenere olio per usi alimentari. Non solo, ma dalla cellulosa di cotone, trattata con composti di azoto chiamati nitrati, si possono ottenere addirittura esplosivi come il fulmicotone. Insomma, è il caso di dire che del cotone non si butta via niente.

Il cotone da mangiaCotton plant. Semi di cotone.re

Semi di cotone in padella o alla brace. Potrebbero tra qualche decennio sfamare centinaia di milioni di persone in tutto il mondo. Alcuni scienziati statunitensi, infatti, hanno trovato il modo per renderli commestibili.

Un po’ di sale e via in padella per essere arrostiti. Non stiamo parlando di pop-corn ma dei semi di cotone, che grazie all’ingegneria genetica, tra dieci anni potrebbero fare la loro comparsa sulle tavole di tutto il mondo.

Gustosi e nutrienti

Anche se il gusto è buono – secondo gli esperti somigliano vagamente alle noci – gli scienziati non hanno voluto creare un prelibato ingrediente da nouvelle cuisine. Ma rendere commestibile un alimento molto nutriente che, secondo le stime, potrebbe essere in grado di sfamare 500 milioni di persone nel mondo.

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